XV Centenario del Santuario della Mentorella

Il Santuario della Madonna della Mentorella si trova sotto la cura della Congregazione della Risurrezione dal visite nella Città Eterna. Tredici giorni dopo la sua elezione alla Sede di Pietro, come Giovanni Paolo II venne alla Mentorella, che diventò così la mèta del suo primo pellegrinaggio papale.

Nella leggenda del Santuario è scritto che questo luogo fu testimone, nel secondo secolo, della conversione di Sant’Eustachio, che poi morì martire per la fede. Due secoli dopo, l’imperatore Costantino fece costruire ivi la basilica che fu benedetta dal Papa Silvestro I, prima del 335.

Nel IX° secolo, il terreno fu affidato dalla famiglia Anici ai monaci benedettini del monastero di Subiaco. Verso la metà del XIII secolo nel Santuario “apparve” la miracolosa statua lignea della Madre di Dio – il più grande “tesoro” della Mentorella, coronata nel 1901. I Benedettini abbandonarono quest’abbazia alle fine del XIV secolo ed esso deteriorò fortemente, finché nel XVII° secolo fu riscoperto da uno scienziato tedesco, gesuita, P. Atanasio Kircher, il quale era convinto che la Mentorella appartenesse ai dodici monasteri fondati personalmente da San Benedetto e che il Santo soggiornò per due anni in una grotta naturale che si trova presso il Santuario. P. Kircher intraprese la fatica della ristrutturazione dell’edificio e del rinnovamento della devozione alla Madonna della Mentorella. Quando stava per morire, chiese che il suo cuore fosse sepolto ai piedi della statua miracolosa. Il Papa Innocenzo XIII ebbe la stessa intenzione ed anche il suo cuore si trova nella chiesa.

Nel 1857, durante il generalato del P. Kajsiewicz, il Papa Pio IX° affidò la Mentorella ai Risurrezionisti. Il Santuario fu testimone di alcuni capitoli generali della nostra Comnuità. Nel 1864 il Papa diede la Mentorella “in perpetuum” alla Congregazione della Risurrezione la quale – dopo la caduta dello Stato Pontificio – comprò la proprietà dal Governo della Repubblica Italiana.

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