L’augurio che rivolgiamo cordialmente a tutti i membri dell’Azione Cattolica, come pure a tutta la comunità ecclesiale della nostra diocesi tiburtina in occasione dell’imminente solennità del Santo Natale, riprende il contenuto dell’orazione che ha contraddistinto la liturgia del 19 dicembre: “O Dio, che hai rivelato al mondo con il parto della Vergine lo splendore della tua gloria, concedi al tuo popolo di venerare con fede viva e di celebrare con sincero amore il grande mistero dell’Incarnazione”.
La fede viva e il sincero amore sono gli autentici atteggiamenti interiori che, vissuti alla scuola e sull’esempio della beata Vergine Maria e di san Giuseppe suo sposo, rendono feconda e ricolmano della vera gioia cristiana la celebrazione del grande mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio, che ha posto stabilmente la sua dimora in mezzo a noi (cf. Gv 1,14).
In occasione delle imminenti festività natalizie, che per una tradizione ormai consolidata tutti desiderano celebrare nel calore e nell’intimità della famiglia, vogliamo richiamare l’attenzione sul dono della famiglia e sulla missione che deve svolgere nella Chiesa e nella società. Lo facciamo riprendendo il brano conclusivo del discorso tenuto da papa Francesco durante l’udienza generale di mercoledì 17 dicembre 2014.
“Ciascuna famiglia cristiana – come fecero Maria e Giuseppe – può anzitutto accogliere Gesù, ascoltarlo, parlare con Lui, custodirlo, proteggerlo, crescere con Lui; e così migliorare il mondo. Facciamo spazio nel nostro cuore e nelle nostre giornate al Signore. Così fecero anche Maria e Giuseppe, e non fu facile: quante difficoltà dovettero superare! Non era una famiglia finta, non era una famiglia irreale. La famiglia di Nazaret ci impegna a riscoprire la vocazione e la missione della famiglia, di ogni famiglia. E, come accadde in quei trent’anni a Nazaret, così può accadere anche per noi: far diventare normale l’amore e non l’odio, far diventare comune l’aiuto vicendevole, non l’indifferenza o l’inimicizia. Non è un caso, allora, che “Nazaret” significhi “Colei che custodisce”, come Maria, che – dice il Vangelo – «custodiva nel suo cuore tutte queste cose» (cfr Lc 2,19.51). Da allora, ogni volta che c’è una famiglia che custodisce questo mistero, fosse anche alla periferia del mondo, il mistero del Figlio di Dio, il mistero di Gesù che viene a salvarci, è all’opera. E viene per salvare il mondo. E questa è la grande missione della famiglia: fare posto a Gesù che viene, accogliere Gesù nella famiglia, nella persona dei figli, del marito, della moglie, dei nonni… Gesù è lì. Accoglierlo lì, perché cresca spiritualmente in quella famiglia. Che il Signore ci dia questa grazia in questi ultimi giorni prima del Natale”.
Buon Natale e Felice Anno 2015, nel nome del Signore Gesù Cristo nostro Salvatore
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