Quando si arriva al monastero delle Benedettine di Castel Madama, si entra in un mondo di contemplazione e preghiera, un angolo di pace in cui anche la natura ritrova se stessa, un luogo per accrescere lo Spirito con la presenza perpetua di Gesù Eucarestia ad illuminare e ritemprare l’anima affaticata dal cammino di ogni giorno.
E’ qui che Domenica 15 novembre l’Azione Cattolica Tburtina ha voluto invitare i suoi aderenti, appartenenti alle varie parrocchie, ad una assemblea in cui incontrare le opinioni di tutti i settori e fare un punto sulla situazione, a metà del triennio 2008-2011.
L’intervento introduttivo del Vescovo S. E. Mauro Parmeggiani prendeva lo spunto dal tema annuale “Lo accolse con gioia”, parole apparentemente semplici ma che racchiudono un significato profondo, tratte dall’episodio di Zaccheo contenuto nel Vangelo di luca.
Zaccheo è un uomo, uno dei tanti che per le strade di Gerico sono curiosi e si accalcano per vedere Gesù ma al contrario di molti ha un desiderio profondo di incontrarlo. Egli, in fondo, somiglia a chiunque di noi a cui, tutto sommato, non manca nulla: benessere, amicizie, rapporti umani ma dentro ha un qualcosa che lo fa muovere, lo pone in ricerca scegliendo un mezzo per poter vedere meglio Gesù e non perderlo più di vista.
E’ stato bravo, ha ascoltato nel suo cuore il richiamo. Salendo su un albero, un sicomoro, ha oltrepassato tutte le difficoltà che ci nascondono da Dio, si è sollevato per così dire da quegli impedimenti che non permettono di vedere Gesù e di godere della Sua presenza nella vita.
E Gesù gli risponde prontamente, sente il suo desiderio puro di incontrarlo, legge nel suo cuore che arde e lo chiama.
Ecco, l’Azione Cattolica è una associazione che dovrebbe aiutare tutti gli Zaccheo ad uscire dalla folla rumorosa, dovrebbe farsi come quel sicomoro per consentire a tutti di salire, di non far passare Gesù invano mentre Egli è vicino a noi e ci parla. E non basta solo salire sull’albero, occorre ascoltare la chiamata a seguirlo. Zaccheo infatti scende perché Gesù lo invita e si fa ospite in casa sua.
E’ un discorso impegnativo che ha fatto riflettere tutti i partecipanti, quello di offrire speranza, di essere pronti alla missione e alla testimonianza in un momento in cui le fragilità, le debolezze e il dubbio si insinuano anche nella nostra vita di cristiani, alla fraternità e alla coerenza.
I lavori sono poi ripresi per piccoli gruppi sollecitati da spunti per riflettere sul ruolo dell’Azione Cattolica nella diocesi, nell’ambiente che dividiamo con i fratelli.
Insieme nella S. Messa, nella cappella dove il Crocefisso guarda e protegge la comunità orante, abbiamo offerto le nostre opere di laici, i nostri propositi e abbiamo affidato a Dio le nostre preghiere.
di Simona Ronchetti (responsabile Adulti Parrocchia S. Silvestro P. Villa Adriana)
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